Il 5×1000: Facciamo chiarezza!

Il 5 per mille è uno straordinario strumento di sussidiarietà fiscale introdotto nel 2006: ma dopo tanti anni ancora c’è molta confusione, per questo riportiamo di seguito cosa è e cosa non è il 5 per mille:

  1. Il 5×1000 non è una donazione: Si parla spesso di “donare” il 5 per mille, ma non si tratta di una vera e propria donazione, perchè non comporta una spesa per il singolo cittadino. Il 5 per 1000 rappresenta una quota dell’IRPEF, che viene comunque versata dal cittadino allo Stato e che varia al variare del reddito. Indicando a chi destinare il proprio 5 per 1000, il cittadino ha l’opportunità di scegliere quale Associazione o Ente sostenere con una parte delle imposte che verserà.
  2. Il 5 per 1000 non è uguale all’8×1000 o al 2×1000, né li sostituisce: Il 5 per mille, l’8 per mille e il 2 per mille sono tre possibilità diverse che lo Stato offre al contribuente per sostenere 3 ambiti diversi:
    -Lo Stato stesso o le organizzazioni religiose (8×1000),
    -Le Associazioni senza scopo di lucro (come l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e gli enti di ricerca (5 per 1000),
    -I partiti politici (2×1000).
    Il cittadino può indicare la sua scelta per ognuno di questi tre ambiti, designando i destinatari di quelle specifiche porzioni della sua Irpef, sempre senza costi personali.
  3. Per il 5 per 1000 non può esistere una ricevuta o una conferma di versamento da parte dell’Associazione scelta, per tutelare la privacy del cittadino;
  4. Anche chi non fa la dichiarazione dei redditi può devolvere il 5 per 1000: La possibilità di scegliere a quale ente versare il 5 per 1000 non è solo per chi ha l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi: nella CU (Certificazione Unica) è contenuta una scheda integrativa dedicata al 5 per 1000 che è possibile consegnare ad un ufficio postale o ad una banca, in busta chiusa e apponendo sulla busta la scritta “scelta per la destinazione del 5 per mille dell’IRPEF” (indicando nome, cognome e codice fiscale del contribuente). Il tutto sempre senza costi per il contribuente.
  5. Il codice fiscale dell’Associazione e la firma del contribuente sono importanti: Senza un’indicazione precisa dell’ente che si vuole sostenere (ovvero se non si inserisce il codice fiscale dell’ente e la propria firma nello spazio apposito), il 5 per 1000 non viene assegnato all’ente scelto dal cittadino ma viene versato comunque allo Stato, che distribuirà proporzionalmente i fondi raccolti tramite le imposte a seconda del numero di preferenze ricevute dalle associazioni, beneficiando quindi soprattutto gli enti che saranno stati scelti dalla maggioranza dei contribuenti per la devoluzione del loro 5 per 1000.

Scegliendo di devolvere il proprio 5 per mille, farete un grande gesto di solidarietà senza spendere nulla!